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Glossari degli investimenti: familiarizzate con i termini principali

Il nostro glossari degli investimenti vi propone i termini tecnici in cui potete imbattervi parlando di previdenza professionale. Con questa panoramica potete potenziare la vostra competenza finanziaria e le vostre conoscenze. Questo vi offre un’ulteriore sicurezza nella scelta della strategia d’investimento per la cassa pensioni o per la previdenza privata.
Glossari degli investimenti: familiarizzate con i termini principali

Capacità di rischio

La capacità di rischio indica la misura in cui una persona può tollerare le oscillazioni del valore e le perdite dei propri investimenti senza incorrere in difficoltà finanziarie. La capacità di rischio di una persona dipende da molti fattori individuali, come il reddito, il patrimonio, i debiti, gli obblighi finanziari o l’orizzonte di investimento.
Ad esempio, una coppia priva di debiti e senza figli, con doppio reddito e una casa di cui ha già completato il pagamento, ha di solito maggiore capacità di rischio rispetto a una coppia della stessa età con figli in età scolare, un’ipoteca elevata e un patrimonio e un reddito ridotti.
La capacità di rischio è strettamente correlata alla propensione al rischio. Insieme, formano il profilo di rischio di un investitore o una investitrice. La propensione al rischio indica la capacità di una persona di gestire le oscillazioni di valore, ossia se una persona è disposta a sopportare perdite e in quale misura, e dipende dalla valutazione e dalla percezione del rischio soggettive di ciascun individuo. Sulla base di queste informazioni, è possibile determinare la strategia d’investimento di una persona.

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Cash flow

Il cash flow indica il risultato positivo derivante dal calcolo del cash flow, computando tutti i pagamenti in entrata e uscita di un’azienda in un determinato periodo di tempo. L’ideale è analizzare il cash flow di più anni, per poter confrontare diversi periodi. Il cash flow viene definito anche come il flusso di denaro e pagamenti di un’azienda e fornisce informazioni sulla liquidità e sui redditi di un’impresa. Se il cash flow è positivo, l’azienda ha raggiunto un'eccedenza, che può essere utilizzata ad esempio per finanziare degli investimenti, per distribuire dividendi agli azionisti o per saldare i debiti. Se il cash flow è negativo, la quantità di denaro uscita dall’azienda è superiore rispetto a quella entrata e può essere indicativa di una difficoltà a livello di liquidità. Il cash flow consente ad esempio di comprendere la misura in cui un’azienda è in grado di autofinanziarsi senza ricorrere a capitale di terzi.

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Duration

La duration indica quanto tempo ci vuole perché a un’investitrice o a un investitore venga restituito il prezzo di un’obbligazione mediante le remunerazioni fisse ricorrenti dell’obbligazione. In linea di principio, vale quanto segue: quanto è maggiore la duration di un’obbligazione, tanto minore sarà il suo prezzo in caso di aumento degli interessi, e viceversa. Infatti, se gli interessi salgono, il tasso d’interesse fisso di un’obbligazione è meno attrattivo rispetto a quello delle obbligazioni di nuova emissione, che hanno una remunerazione maggiore. Quindi, nell’ipotesi che gli interessi aumenti di 1 punto percentuale, un’obbligazione con una durata media di cinque anni perderebbe probabilmente circa il 5% del suo valore, come si evince dall’esempio che segue:
una persona ha un’obbligazione di 100 al 2% e una durata residua di cinque anni. Dopo cinque anni la sua obbligazione vale quindi 110. Se i tassi aumentano dell’1%, ora potrebbe quindi acquistare un’obbligazione da 100 con il 3% di interessi. Dopo cinque anni il valore sarebbe di 115. Ma se si considera solo il tasso, ne risulta una diminuzione di cinque che, rispetto al capitale investito di 100, significa il 5%.

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ESG

L’abbreviazione ESG definisce i criteri di sostenibilità che vengono considerati nell’ambito del processo di investimento. Sono in lingua inglese e significano Environment «ambiente», Social «aspetti sociali» e Governance «gestione aziendale». A differenza dei portafogli tradizionali, le strategie ESG tengono conto dei criteri menzionati per allestire il loro portafoglio in modo sostenibile. Non esiste uno standard unitario di definizione o ponderazione dei criteri ESG, tuttavia si tratta, a grandi linee, di quanto segue:

  • Environment: in relazione ai fattori ambientali, si tratta della misura in cui un’organizzazione tiene conto della protezione delle risorse naturali. Rientrano qui ad esempio il consumo energetico, l’utilizzo dell’energia e le misure per contrastare il cambiamento climatico lungo l’intera catena di approvvigionamento.
  • Social: per quanto riguarda gli aspetti sociali, conta come un’organizzazione si adopera per la società e il rapporto che intrattiene con le persone, ad esempio relativamente alla protezione della salute e alla sicurezza sul lavoro.
  • Governance: qui si tratta di gestire l’azienda responsabilmente sulla base della trasparenza, di standard di settore consolidati o di processi di controllo.

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Extra-rendimento

L’extra-rendimento, noto anche come sovraperformance o, in linguaggio specialistico, Excess Return, rappresenta l’utile aggiuntivo ottenuto da un investimento rispetto al rendimento di un investimento privo di rischio nello stesso periodo di tempo.
Inoltre, l’extra-rendimento evidenzia se l’assunzione di un maggiore rischio con un investimento sia stata vantaggiosa, poiché di solito un extra-rendimento è associato a un rischio più elevato.
Per calcolare l’extra-rendimento, si sottrae l’interesse di mercato senza rischio dal rendimento ottenuto con l’investimento. Ad esempio, l’extra-rendimento è del 2 percento se il rendimento ottenibile senza rischio è del 4 percento e l’investimento con rischio genera un rendimento del 6 percento.

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Fonds

Un fondo può essere considerato come una sorta di calderone. Molte e molti singoli investitori versano al suo interno e diventano titolari del patrimonio del fondo in misura proporzionale. Una gestione dei fondi professionali investe questo denaro in linea con la strategia d’investimento in diversi singoli titoli, ad esempio in azioni, obbligazioni o immobili, con l’intento di spalmare il rischio. Si hanno quindi ad esempio dei fondi investiti in regioni selezionate (p.es. Asia), in specifici settori (p.es. derrate alimentari) o classi di investimento (p.es. azioni). La gestione dei fondi monitora costantemente l’andamento del corso del fondo e, all’occorrenza, apporta degli adeguamenti. Si suddivide inoltre tra fondi d’investimento aperti e chiusi. In caso di fondi d’investimento aperti, le investitrici e gli investitori possono entrare e uscire in qualsiasi momento. Questo non succede con i fondi d'investimento chiusi.
I proventi generati da utili di corso, dividendi, interessi e simili vengono distribuiti alle investitrici e agli investitori. In caso dei cosiddetti fondi a tesaurizzazione, questi vengono reinvestiti, generando un aumento delle quote di fondo.

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Immobili

Ci sono vari modi per investire in immobili: diretti e indiretti. Con un investimento diretto l’immobile vi appartiene e avete la possibilità di viverci o di affittarlo. Ciò consente un rendimento regolare attraverso redditi locativi e/o un incremento del valore a seguito di un aumento della domanda. Per contro gli immobili vanno amministrati, dati in locazione e manutenuti. Ciò significa che nel calcolo dei rendimenti vanno inclusi i costi per l’amministrazione e gli interventi di ristrutturazione. Gli investitori e le investitrici dovrebbero inoltre considerare che, di norma, per acquistare un’immobile è necessaria un’ipoteca. Nel caso di un immobile in cui si vive, inoltre, con le imposte sul reddito si paga il valore locativo proprio. Con gli investimenti indiretti si distingue tra investimenti quotati in borsa e non. Tra gli investimenti indiretti non quotati rientrano ad esempio i fondi immobiliari, le azioni di società immobiliari che non vengono negoziate in borsa. Tra gli investimenti indiretti quotati in borsa rientrano i Real Estate Investment Trusts e i fondi immobiliari quotati. Con essi gli investitori e le investitrici possono investire in immobili senza dover incorrere in determinati svantaggi, come la classica illiquidità. Tali investimenti indiretti sono possibili già con importi minori. Rispetto alle altre categorie d’investimento, l’andamento del valore degli investimenti immobiliari è meno dipendente dall’andamento generale delle borse e dei tassi d’interesse. Pertanto questi investimenti offrono una più ampia distribuzione del rischio. Gli investimenti in valori reali come gli immobili possono proteggere dall’inflazione.

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Imposta alla fonte

L’imposta alla fonte è un’imposta sul reddito. Viene detratta direttamente dal reddito e versata alle autorità fiscali cantonali svizzere. Sono interessate due categorie di lavoratori stranieri e lavoratrici straniere:

  • persone fisiche con domicilio o dimora fiscale nel Cantone, ad esempio lavoratori stranieri o lavoratrici straniere
  • persone fisiche o giuridiche senza domicilio o dimora fiscale in Svizzera, ad esempio soggiornanti settimanali/frontalieri o frontaliere, atleti o atlete/artisti o artiste, Consigli di amministrazione

Ogni mese, il datore o la datrice di lavoro trattiene dal salario di queste persone l’imposta dovuta e la versa alle autorità fiscali. Questa somma comprende le imposte sul reddito federale, cantonale e comunale. Lo stesso principio si applica anche ai redditi provenienti da assicurazioni, casse pensioni o redditi di investimento. In compenso, una persona soggetta a imposta alla fonte in Svizzera non è tenuta a compilare la dichiarazione di imposta. L’ammontare dell’imposta alla fonte varia da Cantone a Cantone.

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Investimenti alternativi

Gli investimenti alternativi sono adatti per diversificare maggiormente un portafoglio. Vi rientra tutto ciò che non fa parte delle categorie d’investimento tradizionali come azioni e obbligazioni. Alcuni esempi di investimenti alternativi sono: private equity, immobili, hedge fund o materie prime. Rispetto alle classi d’investimento tradizionali, gli investimenti alternativi sono spesso più complessi, regolamentati in maniera differente e meno liquidi, il che rende più complicato valutarli e fa sì che il capitale investito sia vincolato per un periodo più lungo. Per questo nella maggior parte dei casi è necessario un orizzonte d’investimento più lungo. Di contro, su questa forma d’investimento incidono meno l’andamento dei tassi d’interesse e i mercati azionari, la cosiddetta correlazione più bassa.

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Investimenti di capitale collettivi

Gli investimenti di capitale collettivi sono patrimoni che gli investitori e le investitrici apportano nell’investimento di capitale comune e che vengono gestiti per loro conto. Consentono agli investitori e alle investitrici di investire in modo ampiamente diversificato anche con piccole somme. In questo modo possono investire insieme in varie categorie d’investimento, come azioni, immobili o materie prime. A differenza degli investimenti singoli, un investimento collettivo offre una maggiore diversificazione e quindi una più ampia distribuzione del rischio. Gli investitori e le investitrici beneficiano inoltre delle economie di scala. Dal momento che i costi per la gestione dell’investimento vengono sostenuti insieme, i costi per i singoli si riducono. L’investimento viene amministrato da una gestione dei fondi che su incarico degli investitori e delle investitrici persegue una strategia d’investimento prestabilita. Nel complesso, gli investimenti collettivi rappresentano quindi una possibilità semplice e conveniente per investire in diverse categorie d’investimento.

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Ipoteca

Molte persone sognano le proprie quattro mura. Ma chi desidera acquistare un’abitazione di proprietà, di solito può pagare da sé solo una parte del prezzo di acquisto. Per il resto dipende da un credito. Un’ipoteca rappresenta un credito di questo tipo, garantito dal diritto di pegno immobiliare. Ciò significa che il creditore ipotecario, di solito una banca o un’assicurazione, usa l’immobile come garanzia nel caso in cui gli interessi ipotecari non possano più essere pagati. Il pegno immobiliare funge quindi da garanzia per il credito.
In linea di massima, il 20% del valore dell’immobile deve poter essere pagato con fondi propri, di cui almeno il 10% deve essere coperto con il patrimonio al di fuori del secondo pilastro. Con un’ipoteca di primo grado si può finanziare fino a circa il 67% del valore dell’immobile. Questa ipoteca di primo grado non deve essere ammortizzata, cioè rimborsata. Il restante 13% può essere finanziato con un’ipoteca di secondo grado. L’ipoteca di secondo grado deve essere rimborsata entro un massimo di 15 anni o fino al pensionamento, a seconda di quale termine si verifichi prima. Prima di accettare un’ipoteca, la vostra creditrice ne verifica la sostenibilità. Un’ipoteca è sostenibile se i vostri costi abitativi totali non superano un terzo del vostro reddito. Questi costi vengono calcolati con interessi medi pluriennali, i cosiddetti interessi figurativi, e non con quelli attuali ed effettivi. In questo modo si garantisce che il finanziamento continui ad essere per voi sostenibile anche in seguito, se gli interessi dovessero aumentare.

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Joint venture

Una joint venture è un’unione tra due o più imprese che mettono insieme le proprie risorse per raggiungere un determinato obiettivo comune. In tutto questo, l’impresa comune rappresenta una persona giuridica a sé stante. Ciò significa che non deve necessariamente seguire le istruzioni dei soci fondatori. Quindi agisce in maniera indipendente. I soci fondatori si occupano dei compiti di gestione insieme e insieme si assumono anche il rischio finanziario della joint venture. L’obiettivo di una joint venture è ottenere delle sinergie. Le imprese coinvolte apportano i rispettivi punti di forza e competenze. Ciò può configurarsi in forma di capitale, know-how, siti produttivi o altre risorse. Tipici esempi di joint venture sono le cooperazioni tra imprese di diversi Paesi, per aprire insieme nuovi mercati o sviluppare prodotti.

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Mercato monetario

Il mercato monetario è uno dei tre sottomercati monetari del mercato finanziario ed è caratterizzato dalla negoziazione di titoli a breve termine. I grandi attori del mercato utilizzano il mercato monetario per procurarsi liquidità a breve termine o prestare il loro denaro in eccesso. Tra questi si annoverano le banche centrali come la Banca centrale europea (BCE) o la Banca nazionale svizzera (BNS), banche private e commerciali, compagnie assicurative e grandi investitori. I titoli del mercato monetario hanno una durata pari a fino dodici mesi e vengono negoziati in svariate forme, ad esempio overnight, a un mese, a tre mesi e altro. L’interesse corrisposto per il denaro prestato è chiamato tasso del mercato monetario e viene determinato in base a domanda e offerta. Gli investitori e le investitrici possono investire in borsa attraverso investimenti in fondi in titoli del mercato monetario. Lo utilizzano spesso per parcheggiare i fondi liquidi. In sintesi, il mercato monetario offre un’efficace possibilità per procurarsi liquidità a breve termine o prestare il denaro in eccesso.

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Obbligazioni

Le obbligazioni vengono denominate anche bond. Si tratta di strumenti d’investimento che funzionano in modo simile a un credito. Per finanziare gli investimenti, imprese, governi o altre istituzioni hanno bisogno di denaro. A tal fine, raccolgono fondi sul mercato dei capitali e pagano ai creditori e alle creditrici o agli investitori e alle investitrici un tasso d’interesse fisso o variabile per un determinato periodo di tempo.
Il tasso d’interesse, chiamato anche cedola, può essere fisso o basato su un tasso di riferimento. La sua entità dipende dalla situazione finanziaria (solvibilità) dell’emittente dell’obbligazione, dalla durata e dal tasso d’interesse generale. Gli emittenti con una buona solvibilità di solito pagano interessi più bassi rispetto a quelli con una cattiva solvibilità e, quanto più lunga è la durata di un’obbligazione, tanto più alto è di solito il tasso d’interesse, poiché il denaro è vincolato per un periodo più lungo.
Alla scadenza, i creditori o le creditrici ricevono indietro l’importo investito per intero. In casi eccezionali, potrebbe verificarsi un’insolvenza dell’emittente. In linea di principio, vale quanto segue: più elevata è la solvibilità dell’emittente, minore è il rischio di insolvenza. Pertanto, le obbligazioni sono generalmente meno rischiose rispetto alle azioni e contribuiscono alla diversificazione di un portafoglio. Le obbligazioni vengono negoziate in borsa. Possono essere acquistate e vendute in qualsiasi momento. Tuttavia, prima di investire in obbligazioni, è necessario valutare la solvibilità dell’emittente, la situazione dei tassi d’interesse e la durata.

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OPP2

L’acronimo «OPP2» sta per «Ordinanza sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità». L’ordinanza regola dettagli importanti, come ad esempio la remunerazione minima, l’aliquota di conversione e le disposizioni in materia d’investimento.
Conformemente a queste disposizioni in materia d’investimento, gli istituti di previdenza professionale – le casse pensioni – hanno la responsabilità di investire il denaro dei loro assicurati con un’adeguata ripartizione dei rischi. Sono pertanto tenuti a investire in categorie d’investimento, regioni e rami economici diversi, così da ripartire il rischio in modo adeguato. Per le singole categorie d’investimento si applicano disposizioni di legge differenti in merito alla loro quota massima ammessa in rapporto al patrimonio complessivo. In azioni può ad esempio essere investito al massimo il 50 percento del patrimonio complessivo, in immobili al massimo il 30 percento e in investimenti alternativi al massimo il 15 percento.

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Patrimoni misti

Le casse pensioni investono il denaro dei loro assicurati del secondo pilastro con un’adeguata ripartizione del rischio. Possono infatti investire in svariate categorie d’investimento. Investendo il denaro nei cosiddetti patrimoni misti, investono il patrimonio previdenziale non solo in una, ma in varie categorie d’investimento. Oltre alle obbligazioni e azioni a tasso fisso, nel gruppo d’investimento possono essere aggiunte anche altre categorie d’investimento: ad esempio materie prime, immobili o ipoteche. In poche parole, i patrimoni misti sono «fondi» ampiamente diversificati per i fondi previdenziali. Questi fondi si differenziano soprattutto per l’entità della loro quota azionaria. Le categorie d’investimento considerate si muovono all’interno di bande di oscillazione predefinite, con la gestione dei fondi che le adegua alle varie condizioni del mercato in maniera flessibile. In questo modo, con i fondi previdenziali la gestione dei fondi cerca di ottenere un rendimento a lungo termine. I patrimoni misti presentano spesso anche il vantaggio di rispettare le disposizioni in materia d’investimento della OPP2; con gli investimenti in patrimoni misti, pertanto, le casse pensioni non devono preoccuparsene personalmente.

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Performance

La performance misura il successo, la prestazione o lo sviluppo di un singolo investimento, ad esempio un fondo o un intero portafoglio. Il suo scopo è valutare lo sviluppo, positivo o negativo, di un investimento in un determinato periodo di tempo.
La performance è spesso associata al rendimento. In questo contesto, misura l’utile o la perdita di un investimento in rapporto al denaro investito, esprimendo tale valore in percentuale.
Inoltre, la performance serve anche per operare un confronto con un valore di riferimento, chiamato benchmark. Questo confronto permette di valutare con quale efficacia si sia comportato un investimento rispetto a un altro investimento o al mercato complessivo.
Di solito, è opportuno considerare l’andamento del valore per un periodo prolungato. La performance è infatti influenzata da diversi fattori, come lo sviluppo generale del mercato e dei tassi d’interesse, i risultati aziendali o la strategia d’investimento personalizzata. Inoltre, possono verificarsi fluttuazioni di breve termine. Una prospettiva a lungo termine aiuta quindi a valutare meglio l’andamento complessivo.

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Rendimento teorico

Il rendimento teorico è il rendimento annuale minimo da investimento che un istituto di previdenza (cassa pensioni) deve ottenere per soddisfare tutti i suoi obblighi e mantenere costante il suo grado di copertura.
Più alto è il tasso d’interesse accordato dalla cassa pensioni, tanto più elevato deve essere il rendimento teorico. Se il rendimento da investimento è superiore al rendimento teorico, il grado di copertura aumenta. Se invece è inferiore al rendimento teorico, il grado di copertura diminuisce.
Il rendimento teorico è inferiore al rendimento da investimento effettivamente previsto. La ragione sta nel fatto che le casse pensioni desiderano accrescere il loro patrimonio e possono farvi ricorso negli anni con risultati d’investimento negativi, senza che si verifichi una sottocopertura.

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Tasso di riferimento

Il tasso di riferimento è il tasso d’interesse al quale le banche possono prendere in prestito del denaro da una banca centrale o un istituto di emissione di una relativa area monetaria. Riflette il prezzo che le banche commerciali devono pagare per il prestito di denaro. In Svizzera il tasso di riferimento è stabilito dalla Banca nazionale svizzera (BNS). Il suo compito principale è garantire la stabilità dei prezzi, che regola attraverso il tasso di riferimento. Se lo aumenta, per le banche ricevere del credito diventa più costoso. A loro volta le banche trasferiscono questi costi, pertanto ricevere del credito diventa più oneroso anche per le persone private e le imprese. Ciò causa la riduzione della domanda di crediti e rallenta i consumi e gli investimenti. Quando la BNS riduce il tasso di riferimento, si verifica il contrario. In linea generale, ricevere del credito diventa più conveniente, il che favorisce i consumi e gli investimenti. Il tasso di riferimento è quindi uno strumento importante con cui la politica monetaria può garantire un livello stabile dei prezzi e contenere il tasso d’inflazione.

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Titoli

Con il termine generico di titoli si intendono varie tipologie di strumenti finanziari, ad esempio azioni, obbligazioni, warrant o quote di fondi.
Un titolo è un documento che attesta una proprietà o un’obbligazione garantita. Con le azioni, si diventa comproprietari o comproprietarie di un’impresa. Le obbligazioni rappresentano invece un impegno. Una parte prende in prestito denaro da un’altra parte alle condizioni fissate e concordate e deve restituire la somma dopo un periodo specifico.
I titoli vengono chiamati così perché in passato erano stampati su carta. Ciò semplificava il trasferimento del titolo da una persona all’altra, ma ne rendeva anche più agevole il furto e la falsificazione. Oggi i titoli sono disponibili principalmente in formato elettronico.
Le caratteristiche fondamentali dei titoli sono la trasferibilità e negoziabilità, che consentono di negoziarli in borsa, acquistandoli e vendendoli al prezzo di mercato corrente.

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Total Expense Ratio (TER)

Il Total Expense Ratio (TER) è l’indice dei costi complessivi di un fondo. Il TER, noto anche come coefficiente di incidenza delle spese totali, comprende tutte le commissioni di gestione e distribuzione che vengono addebitate al fondo durante un esercizio, tra cui le commissioni di deposito, i costi di marketing e altre spese.
Non fanno parte del TER i costi di transazione, ad esempio le commissioni di intermediazione e di borsa ed eventuali oneri fiscali. Tali costi si verificano durante l’acquisto e la vendita di quote di fondo e non vengono detratti dal patrimonio del fondo.
Il TER si esprime in percentuale e rappresenta il rapporto tra i costi del fondo e il patrimonio medio del fondo (Net Asset Value, NAV). Più basso è il TER, minori sono i costi addebitati al fondo. Il TER consente quindi di confrontare tra loro i costi di fondi diversi. Questo confronto è importante, poiché costi elevati possono compromettere la performance di un fondo.

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Valore netto d’inventario

Il valore netto d’inventario (ingl. Net Asset Value, NAV) esprime il valore complessivo del patrimonio di un fondo, ovvero il valore aritmetico della quota di un fondo. Si calcola sommando tutti i valori patrimoniali del fondo e sottraendo tutti gli impegni. Cosa significa in concreto? Un fondo è un paniere che contiene svariati titoli. Il valore di tutti questi titoli insieme costituisce il patrimonio del fondo. Questo valore viene definito valore d’inventario del fondo. D’altra parte i fondi possono anche avere debiti. A volte un fondo prende in prestito del denaro, ad esempio per acquistare nuovi titoli. Sottraendo i debiti di un fondo dal valore d’inventario, si ottiene il valore netto d’inventario. Il valore netto d’inventario esprime dunque il valore effettivo che il fondo ha in un determinato momento. Per gli investitori e le investitrici il valore netto d’inventario storico mostra l’andamento del valore del fondo, e può essere indicizzato. Mediante un’indicizzazione, l’andamento del suo valore può essere confrontato per un determinato periodo con altri fondi aventi lo stesso obiettivo d’investimento o uno simile. Di solito il valore netto d’inventario viene indicato per ciascuna quota di fondo. A tal fine viene diviso per il numero delle quote di fondo ed è pari al prezzo di riscatto di una quota di fondo meno le eventuali tasse. Il valore netto d’inventario non corrisponde però al valore di corso del fondo. Il valore di corso è solitamente superiore al valore netto d’inventario Ciò dipende dal fatto che il valore di corso non considera i debiti.

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Volatilità

La volatilità misura l’entità delle oscillazioni dei corsi di un investimento rispetto alla sua media durante un determinato periodo di tempo. In altre parole, essa misura le oscillazioni dei corsi e quindi del valore di un investimento. Quando i corsi subiscono forti oscillazioni, si parla di elevata volatilità. Se i corsi subiscono oscillazioni solo leggere, si parla di bassa volatilità.
L’elevata volatilità comporta sia opportunità che rischi. Gli investitori e le investitrici possono, da un lato, trarre dei vantaggi da un’elevata entità degli utili di corso. Dall’altro lato, possono subire anche notevoli perdite.
La volatilità può essere influenzata da diversi fattori, ad esempio eventi economici o politici, notizie riguardanti aziende o settori e persino aspetti psicologici. Un volatilità elevata può suscitare forti emozioni, come paura o euforia, e amplificare così le oscillazioni dei corsi.

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Yield to Maturity (YTM)

Il rendimento a scadenza, noto anche come Yield to Maturity (in breve YTM), è un indice utilizzato per i titoli a interesse fisso, come le obbligazioni, ed è espresso in percentuale. Questo indice fornisce una stima del rendimento medio annuo previsto se il titolo non viene venduto prima che termini la sua durata.
Aiuta quindi a decidere se conviene vendere anticipatamente il titolo o mantenerlo fino alla sua scadenza. Inoltre, consente ad esempio di confrontare tra loro diverse obbligazioni e i rispettivi rendimenti previsti.
Dal punto di vista dell’acquirente, lo YTM permette di stimare quanto si potrà guadagnare con un’obbligazione fino alla sua scadenza.

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Interessi

Gli interessi sono il prezzo da pagare quando si prende in prestito denaro. Spesso si parla anche di «prezzo del denaro». Chi ad esempio prende in prestito denaro da una banca, deve pagare interessi. Chi invece concede un prestito a un’altra persona, riceve interessi.
L’importo degli interessi dipende, tra le altre cose, dal tasso d’interesse, dalla durata, dalla solvibilità del debitore o della debitrice, dal motivo del prestito e dall’ammontare del denaro prestato o preso in prestito. Il tasso d’interesse è l’interesse espresso in percentuale e indica l’entità degli interessi applicati. L’importo degli interessi viene stabilito contrattualmente e in base al contesto generale dei tassi d’interesse. Più alto è il tasso d’interesse, più alta è la somma che una persona dovrà restituire.
Interessi elevati rendono i crediti più costosi, ma rendono più interessante il deposito di denaro sui conti di risparmio. Quando gli interessi sono bassi, si verifica l’opposto. In tal caso i crediti sono più convenienti, ma il reddito prodotto dal denaro depositato sui conti di risparmio è inferiore.

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Orientamento del personale con Vita Mobil

Vita è sinonimo di previdenza professionale chiara, semplice e sicura. In occasione di un orientamento del personale, i nostri esperti di previdenza saranno lieti di farvi visita per illustrare ai vostri collaboratori i principi delle assicurazioni sociali.

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