Glossari degli investimenti: familiarizzate con i termini principali

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Glossari degli investimenti: familiarizzate con i termini principali

Il nostro glossari degli investimenti vi propone i termini tecnici in cui potete imbattervi parlando di previdenza professionale. Con questa panoramica potete potenziare la vostra competenza finanziaria e le vostre conoscenze. Questo vi offre un’ulteriore sicurezza nella scelta della strategia d’investimento per la cassa pensioni o per la previdenza privata.
Glossari degli investimenti: familiarizzate con i termini principali

Cash flow

Il cash flow indica il risultato positivo derivante dal calcolo del cash flow, computando tutti i pagamenti in entrata e uscita di un’azienda in un determinato periodo di tempo. L’ideale è analizzare il cash flow di più anni, per poter confrontare diversi periodi. Il cash flow viene definito anche come il flusso di denaro e pagamenti di un’azienda e fornisce informazioni sulla liquidità e sui redditi di un’impresa. Se il cash flow è positivo, l’azienda ha raggiunto un'eccedenza, che può essere utilizzata ad esempio per finanziare degli investimenti, per distribuire dividendi agli azionisti o per saldare i debiti. Se il cash flow è negativo, la quantità di denaro uscita dall’azienda è superiore rispetto a quella entrata e può essere indicativa di una difficoltà a livello di liquidità. Il cash flow consente ad esempio di comprendere la misura in cui un’azienda è in grado di autofinanziarsi senza ricorrere a capitale di terzi.

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Duration

La duration indica quanto tempo ci vuole perché a un’investitrice o a un investitore venga restituito il prezzo di un’obbligazione mediante le remunerazioni fisse ricorrenti dell’obbligazione. In linea di principio, vale quanto segue: quanto è maggiore la duration di un’obbligazione, tanto minore sarà il suo prezzo in caso di aumento degli interessi, e viceversa. Infatti, se gli interessi salgono, il tasso d’interesse fisso di un’obbligazione è meno attrattivo rispetto a quello delle obbligazioni di nuova emissione, che hanno una remunerazione maggiore. Quindi, nell’ipotesi che gli interessi aumenti di 1 punto percentuale, un’obbligazione con una durata media di cinque anni perderebbe probabilmente circa il 5% del suo valore, come si evince dall’esempio che segue:
una persona ha un’obbligazione di 100 al 2% e una durata residua di cinque anni. Dopo cinque anni la sua obbligazione vale quindi 110. Se i tassi aumentano dell’1%, ora potrebbe quindi acquistare un’obbligazione da 100 con il 3% di interessi. Dopo cinque anni il valore sarebbe di 115. Ma se si considera solo il tasso, ne risulta una diminuzione di cinque che, rispetto al capitale investito di 100, significa il 5%.

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ESG

L’abbreviazione ESG definisce i criteri di sostenibilità che vengono considerati nell’ambito del processo di investimento. Sono in lingua inglese e significano Environment «ambiente», Social «aspetti sociali» e Governance «gestione aziendale». A differenza dei portafogli tradizionali, le strategie ESG tengono conto dei criteri menzionati per allestire il loro portafoglio in modo sostenibile. Non esiste uno standard unitario di definizione o ponderazione dei criteri ESG, tuttavia si tratta, a grandi linee, di quanto segue:

  • Environment: in relazione ai fattori ambientali, si tratta della misura in cui un’organizzazione tiene conto della protezione delle risorse naturali. Rientrano qui ad esempio il consumo energetico, l’utilizzo dell’energia e le misure per contrastare il cambiamento climatico lungo l’intera catena di approvvigionamento.
  • Social: per quanto riguarda gli aspetti sociali, conta come un’organizzazione si adopera per la società e il rapporto che intrattiene con le persone, ad esempio relativamente alla protezione della salute e alla sicurezza sul lavoro.
  • Governance: qui si tratta di gestire l’azienda responsabilmente sulla base della trasparenza, di standard di settore consolidati o di processi di controllo.

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Fonds

Un fondo può essere considerato come una sorta di calderone. Molte e molti singoli investitori versano al suo interno e diventano titolari del patrimonio del fondo in misura proporzionale. Una gestione dei fondi professionali investe questo denaro in linea con la strategia d’investimento in diversi singoli titoli, ad esempio in azioni, obbligazioni o immobili, con l’intento di spalmare il rischio. Si hanno quindi ad esempio dei fondi investiti in regioni selezionate (p.es. Asia), in specifici settori (p.es. derrate alimentari) o classi di investimento (p.es. azioni). La gestione dei fondi monitora costantemente l’andamento del corso del fondo e, all’occorrenza, apporta degli adeguamenti. Si suddivide inoltre tra fondi d’investimento aperti e chiusi. In caso di fondi d’investimento aperti, le investitrici e gli investitori possono entrare e uscire in qualsiasi momento. Questo non succede con i fondi d'investimento chiusi.
I proventi generati da utili di corso, dividendi, interessi e simili vengono distribuiti alle investitrici e agli investitori. In caso dei cosiddetti fondi a tesaurizzazione, questi vengono reinvestiti, generando un aumento delle quote di fondo.

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Investimenti alternativi

Gli investimenti alternativi sono adatti per diversificare maggiormente un portafoglio. Vi rientra tutto ciò che non fa parte delle categorie d’investimento tradizionali come azioni e obbligazioni. Alcuni esempi di investimenti alternativi sono: private equity, immobili, hedge fund o materie prime. Rispetto alle classi d’investimento tradizionali, gli investimenti alternativi sono spesso più complessi, regolamentati in maniera differente e meno liquidi, il che rende più complicato valutarli e fa sì che il capitale investito sia vincolato per un periodo più lungo. Per questo nella maggior parte dei casi è necessario un orizzonte d’investimento più lungo. Di contro, su questa forma d’investimento incidono meno l’andamento dei tassi d’interesse e i mercati azionari, la cosiddetta correlazione più bassa.

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OPP2

L’acronimo «OPP2» sta per «Ordinanza sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità». L’ordinanza regola dettagli importanti, come ad esempio la remunerazione minima, l’aliquota di conversione e le disposizioni in materia d’investimento.
Conformemente a queste disposizioni in materia d’investimento, gli istituti di previdenza professionale – le casse pensioni – hanno la responsabilità di investire il denaro dei loro assicurati con un’adeguata ripartizione dei rischi. Sono pertanto tenuti a investire in categorie d’investimento, regioni e rami economici diversi, così da ripartire il rischio in modo adeguato. Per le singole categorie d’investimento si applicano disposizioni di legge differenti in merito alla loro quota massima ammessa in rapporto al patrimonio complessivo. In azioni può ad esempio essere investito al massimo il 50 percento del patrimonio complessivo, in immobili al massimo il 30 percento e in investimenti alternativi al massimo il 15 percento.

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