«Il settore finanziario svolge un ruolo importante per il raggiungimento degli obiettivi climatici»
Beatrice Stadler, ESG Manager presso la Fondazione collettiva Vita, e Fabio Oliveira, ESG Manager presso Zurich Invest SA, svelano quale importanza abbia la sostenibilità nel processo di investimento, come si possano integrare e misurare i criteri ESG e quale ruolo possa svolgere il settore finanziario per il raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti nell’Accordo di Parigi.
Fabio Oliveira è ESG Manager presso Zurich Invest SA. La Zurich Invest SA è un’affiliata al 100 percento della Zurigo Compagnia di Assicurazioni SA. Gestisce un patrimonio di oltre CHF 38 miliardi ed è responsabile della direzione operativa della Zurigo fondazione d’investimento. Inoltre, funge da gestore patrimoniale per numerose categorie d’investimento di varie fondazioni collettive operanti con il marchio ombrello «Vita», che insieme a Zurich offrono soluzioni di previdenza professionale per le imprese.
Beatrice Stadler è ESG Manager presso la Fondazione collettiva Vita. Quasi 23’000 imprese con oltre 138’000 collaboratori si affidano alla previdenza professionale della Fondazione collettiva Vita. Quest’ultima si occupa di investire l’avere di vecchiaia, mentre Zurich gestisce l’assicurazione di rischio e il servizio di assistenza.
L’acronimo ESG sta per Environmental, Social e Governance e fa riferimento a tre importanti dimensioni della sostenibilità. Riguarda in altri termini la valutazione di aspetti ambientali, sociali e di buona gestione aziendale quali indici di riferimento per l’attività operativa di un’impresa.
La Zurich Invest SA et la Fondation collective Vita ont chacune créé un nouveau poste de responsable ESG. Dans quel contexte avez-vous postulé ce poste, et qu’est-ce qui vous a incité à le faire?
Beatrice Stadler: La Fondazione collettiva Vita sta ampliando ulteriormente il settore della sostenibilità e la nomina di un ESG Manager fa parte di questo processo. Personalmente, sono un’esperta del settore immobiliare, ambito in cui la sostenibilità ha ormai da tempo un ruolo di primo piano. Il settore immobiliare è infatti responsabile di una parte sostanziale delle emissioni di CO2 globali, che allo stesso tempo è possibile ridurre drasticamente grazie a una maggiore efficienza energetica. Ciò significa che il settore immobiliare può fornire un contributo importante alla protezione del clima su scala globale. Anche nel privato cerco di vivere il più possibile in maniera sostenibile, ma certamente, nel ruolo di ESG Manager per una fondazione collettiva di queste dimensioni, ho la possibilità di ottenere molto di più. Questa è la mia motivazione.
Fabio Oliveira: Anch’io mi sono candidato per questa posizione spinto essenzialmente dal mio forte interesse e impegno a favore della sostenibilità e degli investimenti ESG. In precedenza ho già partecipato a vari progetti per la sostenibilità della Zurich Invest SA. La sostenibilità rientra fra le nostre quattro iniziative strategiche principali e riveste quindi un ruolo di primo piano anche per l’impresa. Questo ha rafforzato la mia convinzione di poter fare molto in ambito ESG insieme alle colleghe e ai colleghi. Ero determinato a raccogliere questa sfida.
Quali sono i vostri compiti principali?
Beatrice Stadler: Il mio compito consiste nell’implementare la filosofia di sostenibilità definita dal Consiglio di fondazione e la strategia climatica. Di conseguenza, la mia sfera di competenza è molto ampia e include tutte le categorie d’investimento. La priorità è data agli immobili, alle azioni e alle obbligazioni. Concretamente, ciò significa che la Fondazione collettiva Vita si impegna come Asset Owner, sfruttando la sua influenza per promuovere una maggiore sostenibilità. Un esempio di questo sono i nostri investimenti orientati all’impatto nel settore «Abitazione per anziani». Inoltre, prevediamo di aderire a un Engagement Pool insieme alla Zurich Invest SA. L’obiettivo è quello di esercitare una maggiore influenza unendo le forze con altri investitori. Può voler dire ad esempio interagire maggiormente con le imprese e sostenerle nei loro sforzi a favore della sostenibilità. Si ottiene di più incoraggiando uno sviluppo positivo che non limitandosi a escludere del tutto le imprese a priori. La Strategia climatica 2050 della Confederazione è la nostra linea guida e siamo profondamente consapevoli del fatto che il settore finanziario svolga un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici.
Fabio Oliveira: I miei compiti principali includono lo sviluppo di una strategia nell’ambito della sostenibilità e degli investimenti responsabili, l’analisi ESG dei nostri comparti d’investimento, il monitoraggio ESG dei nostri gestori patrimoniali esterni e del relativo reporting ai nostri organi di regolamentazione e ai clienti esistenti e potenziali. Al momento mi interessa molto anche l’Engagement Pool citato da Beatrice Stadler. Aderendo all’iniziativa abbiamo l’opportunità di dialogare con varie imprese insieme ad altri investitori. In questo modo si riesce in fin dei conti a ottenere di più, perché riusciamo a operare in maniera analoga a un grande azionista.
Quali sono secondo voi gli obiettivi principali della vostra impresa in ambito ESG?
Beatrice Stadler: La Fondazione collettiva Vita si adopera per garantire un futuro finanziario senza preoccupazioni ai suoi assicurati e per una previdenza professionale sicura ed equilibrata. Agisce in qualità di investitore attivo e responsabile, tenendo conto nelle proprie decisioni degli aspetti sia finanziari sia legati alla sostenibilità. Alcuni degli elementi centrali sono la governance, ossia la buona gestione aziendale, e l’impatto delle attività dell’impresa sul cambiamento climatico. Per noi il settore immobiliare rientra nel campo dell’Impact Investing.
Fabio Oliveira: Vogliamo integrare gli aspetti ESG in tutte le attività aziendali, nei nostri processi, prodotti e servizi. Intendiamo inoltre impegnarci attivamente in materia di protezione del clima e promuovere la svolta energetica. Infine, tramite i nostri prodotti, servizi e investimenti, puntiamo a produrre un impatto positivo e misurabile in ambito ESG. Nel corso di vari workshop con i nostri clienti chiave e i gruppi di interesse abbiamo sviluppato i nostri tre principi d’investimento: integrazione ESG, Impact Investing e progresso comune.
Da che cosa si riconosce un’impresa con una strategia di sostenibilità convincente? Quali sono i suoi elementi chiave?
Beatrice Stadler: È importante che vi sia una strategia chiara. L’impresa dovrebbe cioè esaminare l’intera catena di creazione del valore dei suoi prodotti per identificare le relative leve strategiche in tema di sostenibilità e capire come integrare gli aspetti ESG in ogni fase del processo. Andrebbero analizzate anche le emissioni a monte e a valle. Infine, si dovrebbero radicare nella strategia i criteri ESG. Questi sono gli aspetti cui prestiamo attenzione quando entriamo in contatto con le imprese nell’ambito del nostro impegno.
Fabio Oliveira: A mio parere sono cinque gli elementi che contraddistinguono una strategia di sostenibilità efficace.
In primo luogo, una strategia di sostenibilità può produrre i risultati sperati solo se il Management e i clienti chiave vi sono coinvolti e la sostengono. Per questo è importante comprendere le diverse aspettative, risolvere i possibili conflitti di interessi e sviluppare una comprensione comune. In secondo luogo, una strategia di sostenibilità dovrebbe essere sempre radicata nella strategia aziendale, oltre che nella visione e nei valori. Terzo: vanno definiti obiettivi, misure e KPI misurabili. Il quarto e forse più importante fattore di successo è la capacità di coinvolgere i dirigenti e i collaboratori e di catturarne l’attenzione sul tema. Quanto più la strategia di sostenibilità è praticata a livello di cultura aziendale, tanto più rapido ed efficace sarà il raggiungimento degli obiettivi fissati. E quinto: è importante garantire un reporting regolare e trasparente sull’attuale grado di raggiungimento degli obiettivi strategici.
I temi sostenibilità ed ESG sono in pieno boom: perché?
Beatrice Stadler: Le conseguenze del cambiamento climatico sono già oggi sotto gli occhi di tutti. I fenomeni atmosferici estremi in generale sono diventati molto più frequenti ed è aumentata la sensibilità della popolazione al riguardo. L’Accordo di Parigi sul clima, con la sua Strategia climatica 2050, indica una chiara tabella di marcia per limitare l’aumento delle temperature su scala globale.
È probabile che questi sviluppi abbiano indotto gli investitori a concentrarsi maggiormente sui prodotti finanziari sostenibili e gli operatori ad ampliare la propria gamma di prodotti in tale direzione. Oggi chi investe nella sostenibilità investe nei settori del futuro. Inoltre, le tecnologie a supporto della sostenibilità sono molto più numerose. Di conseguenza, la protezione ambientale è passata dall’essere un fattore di costo a settore in grado di produrre nuove prospettive commerciali. Anche la pandemia, del resto, favorisce il tema della sostenibilità, poiché sono disponibili più mezzi liquidi e grazie al Remote Working e alla spinta alla digitalizzazione, questioni come i voli d’affari hanno assunto tutto un altro significato.
Fabio Oliveira: Aggiungo solo qualche parola a quanto detto da Beatrice Stadler: in base all’Accordo di Parigi sul clima, tutte le imprese e i valori patrimoniali saranno interessati dal cambiamento climatico e dalle misure adottate collettivamente per contrastarlo. Questo è di importanza cruciale anche per le scelte di investimento dei singoli investitori. Gli investitori stessi rappresentano un fattore altrettanto essenziale. Da un lato, sono molto più consapevoli dei rischi ESG e ritengono molto importante ridurli in modo attivo ai fini di un rendimento stabile. Dall’altro, l’esigenza di produrre effetti positivi sulla società e l’ambiente attraverso l’Impact Investing è cresciuta enormemente in loro. L’iniziativa sulla responsabilità delle imprese ha dimostrato che la popolazione è diventata più esigente nei confronti delle imprese, dalle quali si aspetta che sottopongano a rigorosi controlli l’intera catena di creazione del valore e sappiano garantire il rispetto degli standard ESG.
Quali benefici posso trarne in qualità di investitore? Perché gli investimenti ESG sono vantaggiosi per le casse pensioni? Come ci guadagnano le PMI o gli assicurati?
Beatrice Stadler: Per estensione, l’inclusione dei fattori ESG nel processo di investimento può essere vista come parte integrante dell’obbligo di diligenza fiduciario della Fondazione collettiva Vita. Man mano che la consapevolezza del cambiamento climatico aumenta, anche gli assicurati danno sempre più importanza al fatto che il proprio patrimonio previdenziale sia investito in modo sostenibile. L’Accordo di Parigi stabilisce che i flussi finanziari debbano essere orientati a favore del clima. Tramite l’integrazione degli aspetti ESG la Fondazione collettiva Vita, in quanto grande investitore, può quindi contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra anche nell’interesse dei suoi assicurati.
Fabio Oliveira: Inoltre è possibile ridurre i rischi nel portafoglio, e in più gli investitori beneficiano di un dialogo attivo con le imprese in cui si effettuano gli investimenti, oltre che dell’esercizio del diritto di voto alle assemblee generali su questioni specifiche relative all’ambito ESG. Questo impegno attivo è di grande importanza ed esercita una pressione sulle imprese affinché facciano progressi in questo campo. In base allo stesso approccio, sono escluse dal portafoglio le imprese che presentano gravi carenze dal punto di vista dei diritti umani nonché etico o ambientale. Gli investimenti orientati all’impatto (il cosiddetto Impact Investing), come ad esempio i green bond, possono produrre effetti positivi, misurabili e duraturi sulla società, generando al contempo rendimenti interessanti.
In che direzione procede il tema ESG? Quali sono i prossimi traguardi? Ci sono innovazioni? Quali sono le tendenze del mercato e qual è il ruolo svolto dalle condizioni quadro a livello normativo?
Beatrice Stadler: Per quanto mi riguarda, i prossimi traguardi sono quelli indicati dalla Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 (in breve SSS 2030) della Confederazione, che si concentra sugli ambiti tematici principali «Consumo e produzione sostenibili», «Clima, energia e biodiversità» e «Pari opportunità e coesione sociale». Rilevo tendenze importanti nei settori dell’abbigliamento sostenibile, dell’elettromobilità, dei carburanti alternativi, dei veicoli autonomi e del car sharing, e infine nell’economia circolare, che mira a una sostanziale riduzione della plastica. In futuro è probabile un inasprimento delle condizioni quadro normative. Al momento ci sono svariate raccomandazioni, ma solo in rarissimi casi vengono definite politiche severe su come mettere in atto i principi della sostenibilità. Se non raggiungeremo i nostri obiettivi intermedi, ci verranno certamente imposte disposizioni normative più severe.
Fabio Oliveira: La sensibilità per gli investimenti conformi a criteri ESG e di Impact Investing è destinata ad aumentare. Il fattore «E», ossia Environment/ambiente, continuerà ad acquistare importanza e sempre più organizzazioni in futuro si impegneranno a rispettare l’Accordo di Parigi sulla protezione del clima. Inoltre, è probabile che gli investitori punteranno maggiormente l’attenzione sul fattore «S», quello del sociale. La pandemia ha infatti portato in primo piano domande e interrogativi riguardanti la parità di trattamento, la salute e il benessere. Gli obiettivi climatici non sono raggiungibili se non c’è innovazione. In termini di innovazione, sono convinto che il tema Carbon Capture and Storage sarà dominante: come si può catturare e stoccare il CO2 allo scopo di ridurre le emissioni nell’atmosfera terrestre? Per quanto riguarda le condizioni quadro normative, i governi, le banche centrali e le autorità di vigilanza a livello globale adotteranno ulteriori misure volte a integrare i fattori ESG in leggi e direttive. Questi interventi in ambito politico aumenteranno la necessità di trasparenza nelle modalità di raccolta dei dati ESG. Tra le tendenze da me osservate ci sono i generi alimentari alternativi e un’alimentazione più consapevole, possibilmente anche vegana. L’industria della carne è infatti responsabile di un’enorme fetta delle emissioni di CO2 e racchiude quindi un potenziale immenso per la protezione del clima.
Personalmente come investite? Sempre in modo sostenibile?
Beatrice Stadler: Per poter raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 è fondamentale sostituire i combustibili fossili con fonti di energia rinnovabili. L’idrogeno, in particolare il suo stoccaggio, svolge un ruolo importante in questo senso. Ecco perché sostengo l’ulteriore sviluppo di questa tecnologia. Inoltre, investo in tecnologie digitali che promuovono tendenze sostenibili in numerosi settori.
Fabio Oliveira: Anch’io investo in modo sostenibile. Lo faccio attraverso un fondo azionario di investimento socialmente responsabile (SRI), che investe solo in imprese con valutazioni ESG eccellenti e impegnate nella lotta al cambiamento climatico. Oltre a questo, investo anche in un Target Investment Fund presso Zurich Invest che tiene conto di diversi approcci alla sostenibilità, come l’integrazione ESG e l’Impact Investing.
Beatrice Stadler
ESG Manager presso la Fondazione collettiva Vita
Fabio Oliveira
ESG Manager presso Zurich Invest SA
Fairplay nella previdenza professionale
Vita e Zurich si impegnano per una previdenza professionale equa e trasparente. Offrono inoltre prodotti previdenziali sostenibili e vi assistono nella scelta della giusta soluzione LPP.
Vita e Zurich offrono alle PMI diversi modelli nell’ambito del secondo pilastro, che ottimizzano le opportunità di investimento e riducono l’entità della ridistribuzione indesiderata o la escludono del tutto.
Plasmare la previdenza professionale: attraverso il lavoro in qualità di membro del Consiglio di fondazione
La previdenza professionale non si trova solo in una situazione complicata, bensì è anche interessata da un blocco delle riforme. Le casse pensioni devono quindi assumersi autonomamente la responsabilità affinché le rendite continuino a essere assicurate. Il Consiglio di fondazione si assume questo compito come organo superiore.