La Fondazione collettiva Vita consegue un rendimento da investimenti del 5,54%

La Fondazione collettiva Vita consegue un rendimento da investimenti del 5,54%

Nell’anno d’investimento 2020 la Fondazione collettiva Vita ha conseguito un rendimento stimato del 5,54%. Si conferma la validità della strategia d’investimento ampiamente diversificata e orientata alla stabilità nel lungo termine e il ribilanciamento sistematico ha dato i suoi frutti.

Nel 2020 la Fondazione collettiva Vita ha registrato una performance degli investimenti del 5,54%. La performance annuale stimata è decisamente superiore a quella del mercato. La strategia d’investimento ampiamente diversificata e orientata alla stabilità nel lungo termine della Fondazione collettiva Vita ha dato prova della propria validità nel turbolento anno borsistico 2020.

Il ribilanciamento sistematico ha dato i suoi frutti

Dopo il breve periodo di forti perdite di marzo, le borse si sono riprese in modo continuativo. Gran parte delle categorie d’investimento ha contribuito positivamente alla performance globale, ma in particolare si segnala l’andamento del comparto azionario, con un contributo del 3,39%. Markus Leuthard, Head Investment: «Il risultato è positivo: la nostra strategia di copertura ha dato i suoi frutti. Grazie ai nostri interventi di ribilanciamento sistematico siamo riusciti a conseguire utili ragguardevoli». Le azioni acquistate dalla Fondazione collettiva Vita nell’ambito dell’attività di ribilanciamento hanno incrementato notevolmente il proprio valore a seguito del forte rialzo delle quotazioni nel secondo trimestre. Con la vendita di tali titoli a un prezzo decisamente più elevato, la Fondazione collettiva ha conseguito utili considerevoli.

Grado di copertura indicativo del 107% circa

La perdita di grado di copertura dovuta alla crisi legata al coronavirus ha potuto essere compensata grazie al positivo sviluppo del mercato in corso d’anno. Il grado di copertura stimato al 31 dicembre 2020 è pari al 107% circa. La Fondazione collettiva Vita ha potuto conseguentemente costituire ulteriori riserve per oscillazioni di valore (esercizio precedente 104,3%). Gli averi di vecchiaia saranno remunerati nel 2021, per la parte obbligatoria e sovraobbligatoria, al massimo all’1,40%.